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  • Topolino e lo spirito di Piguazul
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"Può la natura ribellarsi all’intervento dell’uomo? E in quale modo?"
Incipit
"Voi credete negli spiriti? – No, senhor, ma quando è notte, tengo porte e finestre ben chiuse."
Top de Tops e Paulo

Topolino e lo spirito di Piguazul è una storia scritta da Giorgio Pezzin, disegnata da Massimo De Vita e pubblicata per la prima volta su Topolino 2385 il 14 agosto 2001 ; è l’ottavo episodio della saga Le Tops stories. Com’è sua abitudine, lo sceneggiatore Pezzin unisce alla vicenda avventurosa un messaggio ecologista.

Trama[]

Johnson, il consulente finanziario di Top de Tops, propone al suo cliente un affare. Il geologo Pedro Gutierrez ha scoperto una ricca miniera di rame lungo il fiume amazzonico Piguazul; ha però bisogno di un socio con cui sostenere le spese per costruire una strada di collegamento. Top accetta l’offerta e si reca in Sudamerica, più per desiderio di avventura che di guadagno.

Dopo un faticoso viaggio per fiume su battello a vapore e un'ancor più dura marcia in mezzo alla foresta sotto la guida di Paulo, l’assistente di Gutierrez, Top raggiunge la sua meta e fa conoscenza con il geologo. Sul luogo, regna però un’atmosfera tesa. I lavori per la miniera e la strada sono ostacolati da inspiegabili sabotaggi, che gli indios attribuiscono al dio del fiume, lo Spirito di Piguazul.

Lo stesso Top è diviso. Da una parte simpatizza per l’idealista Gutierrez, che vuole portare progresso e benessere nella regione; dall’altra, è turbato dalla devastazione della foresta e dal dolore e dall’ostilità che sembrano emanare dagli alberi. Finalmente, sceglie di investire diecimila sterline nell’affare.

Gutierrez, deciso a proseguire i lavori nonostante tutto, assume un nuovo sorvegliante, Pedro Gamberos (con le fattezze di Gambadilegno) e fa portare una scavatrice a vapore. Il primo giorno, però, la nuova macchina è distrutta dalla caduta di un albero. Gli operai, terrorizzati, abbandonano il cantiere, incluso Paulo.

Pedro, allora, porta allora nel cantiere gli indios delle tribù vicine, per usarli come schiavi. L’unico a sfuggire è lo sciamano Pipios (con le fattezze di Pippo). Top e Gutierrez protestano indignati contro tali metodi, ma sono anche loro fatti prigionieri da Pedro, che vuole obbligarli a cedergli la proprietà della miniera.

La sera stessa, Top riesce a fuggire, con l’aiuto di una pianta, che immobilizza il suo carceriere, e di Pipios, che lo porta nel suo rifugio segreto, saltando di liana in liana. Top ha una visione, in cui gli alberi della foresta gli chiedono di essere trattati con rispetto.

Il giorno dopo, Top, partito in perlustrazione, rischia nuovamente di essere catturato da Pedro e dai suoi uomini. Anche stavolta, lo salvano le piante, che bloccano la strada ai suoi inseguitori, e Pipios, che lo porta al sicuro, in una grotta dietro una cascata. Lì, si trova anche una radio, con cui Top può chiedere aiuto. Quando Pedro torna al cantiere, ad attenderlo c’è un reparto dell’esercito.

Ristabilito l’ordine, Top convince Gutierrez ad abbandonare l’affare, anche a costo di mentirgli (gli fa credere che i giacimenti di rame siano superficiali e destinati ad esaurirsi presto). Procura tuttavia al geologo un buon posto alle sue dipendenze.

Top si trattiene per salutare Pipios e gli indios. Quella notte, lo sciamano lo porta alla radura del grande albero, dove la tribù riceve la visita di Jamba Qu, una gigantesca pianta dotata di parola e della capacità di muoversi. Jamba Qu ripete gli ammonimenti degli alberi nel sogno e lascia capire che sono state le stesse piante della foresta a bloccare i lavori alla miniera.

Top, profondamente commosso, prende il battello per tornare in patria, mentre dietro di lui la foresta ha già ripreso possesso del cantiere e della strada abbandonati.

Pubblicazioni italiane[]

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