- "Si iniziano da questo numero le strepitose avventure e disavventure dello strabiliante Pico De Paperis, nuovo impagabile rampollo della dinastia dei Paperi, creato dalla inesauribile fantasia di Walt Disney..."
- ―Presentazione di Pico alla prima apparizione su Topolino, 1962
Pico de Paperis (in originale Ludwig von Drake) è un personaggio dell'universo dei paperi, esimio professore di origini austriache, tuttologo e pluri-laureato.
Origini
Ideato dagli animatori Milt Kahl e Ward Kimball, Pico esordì prima nel mondo dell'animazione e solo successivamente sulla carta stampata. Il suo debutto ufficiale avvenne il 24 settembre del 1961 nella prima puntata nel programma televisivo antologico Walt Disney's Wonderful World of Color, in Italia semplicemente con il titolo di Disneyland. Seguendo il modello dell'epoca in tale show veniva presentato materiale documentaristico degli archivi Disney inframmezzato da brevi sequenze animate. Per fare da collante tra i vari servizi venne ideato il professore Pico de Paperis, che fu presentato da Disney in persona come uno zio di Paperino di origine austriaca.[1]
La prima apparizione di Pico sul fumetto Disney avviene solo tre mesi dopo, nel dicembre 1961 con la storia Paperopoli, U.S.A. disegnata da Tony Strobl[2], in cui viene raccontato l'arrivo del professore in città e il suo incontro con il resto dei personaggi Disney. Questo espediente verrà utilizzato in maniera molto simile nel 1966 da Romano Scarpa per introdurre il suo personaggio di Paperetta Yè Yè.
In Italia Pico apparve solo nel 1962 su Topolino 338 con la storia Pico de Paperis: lezione di recitazione disegnata sempre da Tony Strobl[3]. La storia era preceduta da un editoriale introduttivo in cui veniva presentato il nuovo personaggio e se ne spiegavano le caratteristiche.[4]
L'allora direttore di Topolino, Mario Gentilini, a causa della contemporanea messa in onda del programma televisivo di cui Pico era protagonista, spinse affinché i suoi autori sfruttassero il personaggio. La prima storia di produzione italiana con Pico protagonista venne realizzata già nel 1962 intitolata Pico de Paperis e il Ferragosto in collina scritta da Gian Giacomo Dalmasso e disegnata da Giovan Battista Carpi [5]
Negli Stati Uniti gli unici a gestire il personaggio furono il già citato Tony Strobl, Vic Lockman e pochi altri autori. Il più illustre creatore di storie di paperi, Carl Barks, disegnò Pico solo una volta in una tavola autoconclusiva (Zio Paperone e il bouquet di... fiori del 1964), ma non ci sono prove che l'abbia sceneggiata lui stesso. Al contrario in Italia, proprio sotto la spinta redazionale, il colto papero fu utilizzato da artisti più valenti come Romano Scarpa, Carlo Chendi e Giovan Battista Carpi.
Omaggi
Il personaggio sembra sia stato ispirato in parte dall'eccentrica figura di Albert Einstein, che ricorda vagamente nell'aspetto, e di Wernher von Braun, lo scienziato tedesco che all'epoca dirigeva il progetto NASA per raggiungere la Luna ed era noto in tutti gli Stati Uniti
Il nome originale di Pico (Ludwig von Drake) richiama subito quello dello scienziato, inoltre il colto papero parlava con una profonda inflessione tedesca all'interno del programma televisivo in cui appariva.
Il nome attribuitogli nella traduzione italiana, dal prolifico Guido Martina, è invece un omaggio all'umanista Giovanni Pico della Mirandola, grande filosofo rinascimentale e fautore della teoria sulla dignità dell'uomo. Il nome Pico era un antico nome romano portato da una selvaggia divinità mutaforma. Era molto diffuso tra i secoli XIII e XVII ma oggi non è più usato.
Aspetto
Pico ha l'aspetto classico dei paperi antropomorfi, Disney: corpo rotondeggiante, zampe palmate e relativamente basso rispetto ad altri personaggi. In comune con Paperone ha delle vistose basette che gli incorniciano il volto e inoltre ha delle folte sopracciglia.
Veste in maniera molto elegante: camicia, panciotto, cravatta e una giacca solitamente di colore verde. Indossa un cappello da passeggio, che ricorda vagamente un borsalino, di colore rosso, addobbato con una particolarissima piuma di uccello.
Caratteristiche
La versione di Pico che comparve negli anni Sessanta in televisione aveva delle caratteristiche che non sarebbero state mantenute nelle storie a fumetti. Era un personaggio di spettacolo, creato apposta per intrattenere il pubblico e si calava perfettamente nel ruolo di presentatore. Aveva un forte accento tedesco, che richiamava immediatamente le sue origini e una gestualità assolutamente esagerata. Un umorismo travolgente e un incredibile vivacità.
Tutte queste caratteristiche sono andate perdute nella trasposizione a fumetti, dove Pico ha assunto sempre più un atteggiamento serioso e professionale, ha acquisito una perfetta padronanza della lingua e dimenticato la sua vena comica.
Le caratteristiche salienti di Pico vennero già sottolineate nell'editoriale introduttivo al suo debutto in Italia dove si afferma che: Il professor è un papero effervescente, dalla mente poliedrica, dalla cultura colossale, dall'eloquio facile. Ha ottenuto, così almeno egli sostiene, il lauro accademico in ogni disciplina letteraria e scientifica presso i più famosi atenei. Si propone di insegnare tutto e di battere tutti in bravura, intelligenza e arguzia. Non c'è cosa al mondo che Pico brillantemente non sappia fare: individua i capolavori artistici; tratta con disinvoltura i più complicati affari; conosce le ultime scoperte sull'atomo, la psicologia e la tecnica radiotelevisiva.
Gli sceneggiatori Disney giocano spesso con l'attribuzione di numerose lauree a Pico, tant'è che paiono quasi infinite e spesso stravaganti, anche la sua parlantina logorroica è viene derisa: spesso alle conferenze di Pico tutto il pubblico subisce l'effetto soporifero del professore cadendo addormentato per molte ore.
Anche per questo, in un tris di storie si scopre che è presidente del M.O.L.E.S.T.O., acronimo di Monumentale organizzazione logorroici e stancacervelli tenacemente ostinati: un'organizzazione di professori universitari logorroici.
Ultimamente, su Topolino Pico è stato ripreso nel suo antico ruolo di divulgatore, facendo da narratore a una mini-serie intitolata Pillole di Pico, dove vengono analizzati i più svariati argomenti didattici. Nei cartoni animati moderni Pico appare spesso, ad esempio in House of Mouse, La Casa di Topolino, e anche nel più vecchio DuckTales, che riprendono sempre la versione comica ed esagerata del primo programma in cui apparso e riassume il marcato accento tedesco, tranne che in DuckTales, inoltre nei disegni animati tende ad essere più un inventore che un accademico (forse sta a supplire al personaggio di Archimede, apparso di rado nei cartoni) rendendosi molto diverso dai fumetti.
Parentele
La parentela di Pico de Paperis all'interno della genealogia Disney non è stata mai chiarita del tutto. L'autore Don Rosa, che nel 1993 si cimentò nel realizzare un accurato e documentato albero genealogico aveva ipotizzato che Pico fosse sposato con Matilda de' Paperoni, sorella di Paperone. Questo per giustificare il fatto che in molte storie il professore è indicato come lo zio di Paperino. Tuttavia questa scelta non venne mai avvallata dalla Egmont, la casa editrice danese che all'epoca stampava le storie di Rosa, perciò l'autore del Kentucky si servì della sua idea solo per gli alberi genealogici ufficiosi che distribuiva alle fiere del fumetto.
Anche Gilles Maurice nel suo albero genealogico ipotizza che Pico sia sposato con Matilda. Inoltre sarebbe il prozio diretto di Baldo de' Paperi, personaggio ideato da Romano Scarpa nella storia Zio Paperone e il nipote ideale nel 1980.