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  • Paperino e le carte perdute di Colombo
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Paperino e le carte perdute di Colombo (The Lost Charts Of Columbus) è una storia di Don Rosa del 1995. E' stata pubblicata in Italia per la prima volta nel 1999.

Si tratta del seguito di Paperino e il cimiero vichingo di Barks del 1952.

Trama[]

Alla lotteria delle Giovani Marmotte, Gastone vince un viaggio in Canada per pescare ma, poco interessato, chiede a Paperino di accompagnarlo e di occuparsi dell'attrezzatura. In Canada li seguono anche i nipotini, incaricati di esaminare un antico manuale delle GM, prototipo dell'attuale.

Elmogast

Gastone pesca il cimiero

Sulla barca dal significativo nome «Il sogno d’oro» Gastone pesca l'elmo d'oro di Olaf il Blue, il medesimo che Paperino tempo prima aveva recuperato e che poi era caduto in mare. Dato il malefico potere dell'elmo di suscitare mire imperialistiche in chi lo indossa, Paperino chiede a Gastone di ributtare in acqua il cimiero, ma il barcaiolo è Azure Blue che si accorda con Gastone e getta a mare Paperino. Qui, Quo, Qua intanto, scoprono nell'antico manuale le carte di Colombo che attestano di diversi viaggi in America prima del suo. Nel frattempo Azure Blue ha acquistato da Gastone il cimiero vichingo che lo renderebbe, in quanto discendente di Olaf il Blue, imperatore del Nordamerica secondo il dettato del Codice delle Scoperte, stilato sotto il regno di Carlo Magno e mai abrogato.
Ma i tre nipotini e Paperino presentano alla conferenza stampa di Azure Blue la carta del monaco Brendano, che testimonia il suo arrivo in America, sull'isola di Anticosti, molto prima di Olaf il Blue. Se si trovasse un segno del passaggio di Brendano, il possesso verrebbe attribuito allo scopritore.

Crocecelt

La croce di Brendano

Paperino trova sull'isola una croce celtica con il nome del monaco, ma viene tramortito e derubato da Sharky, ex avvocato di Azure Blue che, forte della reliquia, si vuole proclamare padrone del Nordamerica. Si ripete pertanto la situazione della prima storia in cui tutti i personaggi, in un crescendo di deliranti prepotenze, volevano proclamarsi capi dell’America.

Serpentedrago

Il serpente piumato

Inizia così un duro scontro, coi nipotini impegnati a presentare carte e reliquie sempre più antiche: l’ultima sembrerebbe essere una ruota del cinese Hui Shen del V secolo d. C., trovata tra le rovine di Teotihuacan nel tempio di Quetzalcoatl, il cui serpente piumato somiglia a un drago cinese. Mentre Paperino e i ragazzi prelevano la ruota per portarla alla conferenza stampa, compaiono Sharky e poi Azure Blue, che si contendono la ruota nella quale è rimasto incastrato Paperino. Azure Blue ha la meglio e fugge con la ruota, dopo aver liberato Paperino con un calcione nel portapiume. I paperi disperano ormai, ma la carta di Hui Shen non è la più antica; l'archeologo custode del tempio li informa che tra i libri della biblioteca perduta cui attinse Colombo c’erano mappe in pelle animale: si parte dunque per Alessandria e Paperino e nipoti trovano in effetti una pergamena in caratteri fenici, quindi necessariamente anteriore al V secolo. I fenici sarebbero sbarcati dalle parti di Cape Cod; infatti i paperi scavando trovano una antica galea del mediterraneo. La diabolica coppia Sharky-Azure ordina però il bombardamento via elicottero della zona del ritrovamento, quindi i due prelevano la carta fenicia e si liberano della ruota.

Smascherati

La sconfitta

Indicono poi una conferenza stampa per proclamare Azure Blue proprietario del Nordamerica, ma un esperto in storia fenicia, nel vedere la carta, dichiara di non riconoscere i segni e un professore dall'accento tedesco (in realtà i nipotini travestiti) dichiara che quella carta non è fenicia, ma è stata tracciata dagli indiani Adena d'America. Così i due malandrini finiscono in galera e indebitati e tutte le carte ed i reperti fanno bella mostra di sé nel museo delle Giovani Marmotte. Ma c’è un'ultima rivelazione: la carta non rappresenta la scoperta del Nordamerica, bensì dell’Europa da parte degli indiani d’America. Sarà dunque la volta buona che, per scansare il pericolo, le autorità europee abrogheranno il Codice delle Scoperte?


Analisi e riferimenti[]

La storia riprende appunto personaggi e oggetti del precedente barksiano, ma con molta più complessità: a parte il Codice delle scoperte, inventato di sana pianta dall’ingegnoso maestro dell'Oregon, i riferimenti agli esploratori, alla città di Teotihuacan e al dio serpente Quetzalcoatl, agli indiani Adena si riferiscono a realtà esistenti, sia pure rielaborate nella lettura fumettistica.
Naturalmente anche l'idea ispiratrice generale, le carte perdute di Colombo, riprende ipotesi da tempo correnti. In particolare Don Rosa, secondo le notizie date da Becattini nell'introduzione alla storia (Zio Paperone 113), si è rifatto al testo del 1966 di Charles H. Hopgood Maps of the Ancient Sea King[1] secondo il quale la mappa dell'ammiraglio turco Piri Re'is, risalente al 1513 e basata, così pare, su un disegno di Colombo, attesterebbe l'esistenza di altre mappe rinascimentali “impossibili”, rappresentanti luoghi terrestri molto prima della loro scoperta ufficiale. Le mappe disegnate nella storia a fumetti non derivano però da quel testo, ma sono probabilmente verosimili ricostruzioni dell'autore, basate su convenzioni cartografiche delle varie epoche. Ad esempio, il viaggio di Brendano, la Navigatio Sancti Brendani, un monaco irlandese, è raffigurata in molte carte medioevali ed anche sulla mappa di Piri Re'is, in alto, con l'immagine della balena che il monaco e i confratelli incontrarono durante il viaggio.[2]

Da non dimenticare infine un riferimento a un'altra storia di Don Rosa: Zio Paperone e i guardiani della biblioteca perduta in cui zio e nipoti sono alla ricerca dei testi della biblioteca di Alessandria d'Egitto.

Curiosità[]

Firmacolombo
  • Don Rosa riproduce esattamente l'enigmatica firma di Colombo, come è attestata da alcune lettere e che è stata oggetto di varie interpretazioni;[3] del resto molti particolari della vita dell'esploratore rimangono misteriosi.
  • D.U.C.K.
    Come in altre storie di Don Rosa, anche qui compare, seminascosta, la sigla D.U.C.K: è nella prima vignetta, all'interno della cornice ovale del quadro rappresentante il quartier generale delle GM.



Principali pubblicazioni Italiane[]

Note[]

  1. [tr. It, Le mappe delle civiltà perdute, Roma. Mondo Ignoto, 2004,
  2. [per Brendano cfr. Edward Brooke-Hitching, L'atlante Immaginario, Milano, Mondadori 2017 pp. 202 ss. e per le raffigurazioni zoomorfe Masseti Verracini    The zoomorphic representations of the Piri Re'is map https://sciencepress.mnhn.fr/sites/default/files/articles/pdf/az2016n1a3.pdf
  3. [1]
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