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  • Paperino e l'uomo di Ula-Ula
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"Io devo trovarlo! O mi si spezzerà il cuore!"
Paperon de' Paperoni sull'uomo di Ula-Ula

Paperino e l'uomo di Ula-Ula è una storia del 1959 scritta e disegnata da Romano Scarpa, pubblicata per la prima volta sul numero di Topolino 216.

Trama[]

Introduzione[]

Paperon de' Paperoni, Paperino e Qui, Quo, Qua approdano su una misteriosa isola tropicale apparentemente disabitata, senza che al lettore risulti chiaro il motivo del viaggio. L'isola è popolata da animali feroci ed è estremamente inospitale, tanto che i paperi devono affrontare numerosi pericoli e alla fine scalare una parete di roccia verticale prima di giungere, all'imbrunire, al luogo dove intendono accamparsi. Paperone, l'unico dei cinque a conoscere già l'isola, spiega che è impossibile accendere un fuoco, perché la fiamma attirerebbe sciami di voracissimi insetti. I paperi non hanno scelta se non passare la notte al buio e svegli, in modo da potersi difendere dai pericoli. Per evitare che tutti si addormentino, Paperone propone che ognuno racconti, a turno, la parte della vicenda che li ha coinvolti e portati sull'isola: la storia si sviluppa così in gran parte con una serie di flashback.

Racconto di Paperone[]

Il multimiliardario aveva riscontrato un errore nella contabilità delle sue finanze, malgrado l'accuratezza con cui aveva fatto controllare i conti da ben due reparti di impiegati addetti. Paperone non sapeva come risolvere il problema, secondo lui talmente grave da poterlo gettare sul lastrico in tempi brevi, e disperato si diede a girare per la città tanto da essere scambiato dai passanti per un potenziale suicida. Casualmente però si imbatté in un articolo di giornale in cui si leggeva di un raffinatissimo cervello elettronico progettato da un certo ingegnere Ticketacker del lontano paese di Svizerlandia. Paperone non perse l'occasione per recarsi nel piccolo paese straniero per comprare il marchingegno, l'unico strumento capace di occuparsi della sua contabilità senza errori. Effettuato il viaggio e installato il computer nel deposito, si accorse però che non dava risposte sensate ai suoi comandi: Ticketacker, interpellato per telefono, rispose che la macchina rispondeva solo a chi le appariva simpatico.

Racconto di Paperino[]

Paperino aveva appena finito di leggere un manuale che insegnava a rendersi simpatici agli altri, e decise di approfittarne per presentarsi a Paperone per chiedergli un prestito. Il ricco zio era in crisi perché il computer da lui acquistato rifiutava di dare risposte a chicchessia, in quanto evidentemente non provava abbastanza simpatia per nessuno. Paperino provò personalmente più volte, usando le strategie apprese nel libro e servendosi di buffi travestimenti, ma senza nessun risultato. Una nuova telefonata a Ticketacker mise Paperone sulle tracce di una persona che, a detta dell'ingegnere, il cervello elettronico aveva gradito molto: si trattava del signor Bunz, residente nella remota isola di Ula-Ula. Paperone, malgrado le difficoltà del viaggio, andò a prendere Bunz e lo portò a Paperopoli: al suo arrivo, Paperino rimase colpito dall'aspetto del tutto atipico dello sconosciuto, non abituato alla civiltà moderna e per di più incapace di esprimersi in una lingua comprensibile. L'esperimento però andò nel migliore dei modi, in quanto Bunz fu immediatamente a suo agio con il computer, che riuscì subito a far funzionare, e Paperone e Paperino stesso finirono per provare simpatia per il bizzarro sconosciuto.

Racconto di Qui, Quo, Qua[]

I nipotini, incuriositi dall'arrivo a Paperopoli dello strano ma simpatico signor Bunz, decisero di andare al deposito dello zio per conoscerlo. Lo straniero provò subito simpatia per i paperotti, a cui regalò un formichiere (preso in una sezione del deposito che Paperone aveva allestito come una piccola giungla, per compiacere il suo ospite), che però si perse fra il denaro di Paperone. Tentando di ricuperare il formichiere, Qui, Quo, Qua si resero conto che dell'enorme quantità di denaro liquido dello zio era rimasto ben poco: un piccolo strato sostenuto da una rete, al di sotto della quale il deposito appariva vuoto. I nipotini, insieme a Paperone, si calarono giù fino a notare un condotto, che portava esattamente nel cervello elettronico. Paperone pensò che Bunz, d'accordo con Ticketacker, avesse ordito un piano per derubarlo. Infuriato con lo straniero, decise inizialmente di denunciarlo, ma ritenendo che sarebbe stato assolto per insufficienza di prove, si limitò a cacciarlo violentemente. Qui, Quo, Qua, convinti che il signor Bunz non potesse essere un criminale, scoprirono un'altra conduttura che dal computer portava al porto di Paperopoli, e videro che una nave con due Bassotti a bordo aveva aspirato tutto il denaro. Avendo ascoltato la conversazione fra i due criminali (che avevano approfittato della presenza del gigantesco computer per svolgere indisturbati il loro piano, e prima dell'arrivo di Bunz, nascosti nel macchinario, avevano inviato espressamente risposte scorrette ai comandi per giustificarne il mancato funzionamento) i paperini avvertirono la polizia, che arrestò i colpevoli e fece in modo che il maltolto fosse restituito a Paperone.

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Finiti tutti i racconti, i paperi, stremati dal sonno e dalla fatica, cedono al sonno, proprio quando dei grossi e minacciosi insetti si avvicinano loro. Fortunatamente il signor Bunz, che aveva assistito alla scena, interviene per scacciare gli insetti e salvare i paperi. Paperone, che aveva costretto sé stesso e i nipoti al lungo e pericoloso viaggio per scusarsi con l'uomo di Ula-Ula, si consola notando che lo straniero, incapace di malizia, non prova nessun rancore per lui, e anzi è felice di vederlo. Il multimiliardario, accertatosi di essere stato perdonato, approfitta per regalare a Bunz il suo amato cervello elettronico e lascia l'isola di Ula-Ula: in futuro si servirà di un congegno più perfezionato, progettato dallo stesso Ticketacker, che non ha bisogno di provare simpatia per funzionare correttamente.

Pubblicazioni[]

La storia è stata pubblicata dieci volte in Italia:

  • Topolino 216 (1959)
  • I Classici di Walt Disney (prima serie) 13 - Papershow (1963)
  • I Classici di Walt Disney (seconda serie) 23 - Papershow (1978)
  • Capolavori Disney 9 - Le grandi storie di Romano Scarpa 1959-60 (1993)
  • I Grandi Classici Disney 110 (1996)
  • Topolino 2264 (1999)
  • Zio Paperone 212 (2007)
  • Le grandi storie Disney - L'opera omnia di Romano Scarpa 3 - Paperino e la "Fondazione De' Paperoni" e altre storie (2014)
  • Raccolta Topolino (libretto) 190

inoltre è stata tradotta e pubblicata in Brasile, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Norvegia, Olanda, Stati Uniti e Svezia.

Riconoscimenti[]

Paperino e l'uomo di Ula-Ula viene considerata una delle più famose e apprezzate opere del maestro veneziano: il 28 luglio 2015 è entrata nella top 100 della graduatoria INDUCKS (al 93° posto); inoltre da un sondaggio fra i lettori di Topolino è risultata la miglior storia italiana degli anni '50[1] e nel 2019 la storia, su INDUCKS ha raggiunto il 67° posto.

Paperino e l'uomo di Ula-Ula è stata inoltre scelta per essere pubblicata come rappresentante degli anni '50 nel numero speciale 2264 di Topolino, che, per celebrare i cinquant'anni della testata, ripropose una storia particolarmente significativa per ciascuno dei decenni precendenti. La storia risulta così una delle poche a poter contare su due pubblicazioni distinte in Topolino.

Note[]

  1. Cfr. Luca Boschi, Il papero benefico, in Le grandi storie Disney, vol. 3, p. 10.
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