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  • Paperino e il Maragià del Verdestan
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Paperino e il Maragià del Verdestan (Statuesque Spendthrifts) è una storia di Carl Barks del 1952, in cui venne introdotto il personaggio del Maragià del Verdestan.

Trama[]

Il sindaco di Paperopoli ha intenzione di erigere un monumento a Cornelius Coot, fondatore della città e chiede a Paperon de' Paperoni una donazione, come papero più ricco del mondo. Dopo essere stati scacciati in malo modo dal suo ufficio, sindaco e assessore si imbattono nel Maragià del Verdestan, in visita a Paperopoli, che si presenta come uomo più ricco del mondo e decidono di chiedere a lui un'offerta per erigere la statua. Appreso della sua donazione di 20.000 dollari e letto il giornale in cui il Maragià veniva definito il "più ricco del mondo", Paperone decide di costruire una statua più grande, per mostrare la sua superiorità. Il giorno dell'inaugurazione della statua del Maragià, infatti, compare una statua grande il doppio, sul cui basamento una scritta d'oro puro sottolinea come Paperon de' Paperoni sia il più ricco al mondo. Inizia così una lotta alla statua più grande, vinta sempre da Paperone, fino a che la città non venga ad ospitare ben sei statue di Cornelius Coot, una più grande dell'altra. L'ultima del Maragià addirittura misura novanta "stories" (quasi 300 metri), mentre quella di Paperone, grande quasi il doppio, misura presumibilmente circa 500 metri. A questo punto, il sindaco propone di costruire una statua di loro stessi, per cambiare genere.

Statue Cornelius

Il confronto tra le due statue.

Il Maragià commissiona una statua d'oro puro, alta quaranta piedi (circa 12 metri), con turbante di diamante incastonato di madreperla e occhi di smeraldi grandi quanto mele. Il giorno dell'inaugurazione le due statue, coperte da teli, sembrano alte uguali. La prima ad essere scoperta è quella del Maragià, che colpisce per la luminosità del copricapo. Quella di Paperone, invece, pare consistere in un gigantesco cilindro di diamanti. Mentre la folla inizia a deridere Paperone, supponendo che non avesse i soldi per costruire la restante parte della statua, il papero aziona una leva che fa erigere la statua da terra, portandola a svettare ai 27 metri da terra: la statua è interamente ricoperta di diamanti incastonati di platino, che abbagliano gli spettatori, e gli occhi di brillanti zaffiri stellati, grandi quanto un pallone da calcio.

Maragià incredulo

Il Maragià vede quanti soldi sono ancora rimasti a Paperone.

Il Maragià apprende di essere andato in bancarotta ed è costretto persino a consegnare i suoi vestiti al sindaco, poichè erano ipotecati, e a girare in una botte. Nel finale della storia, l'uomo fa visita a Paperone ed è compiaciuto nel vedere il deposito privo di denaro. Sfortunatamente per lui, però, tutti i tre ettari cubici di denaro di Paperone si trovano interamente sotto al deposito e quelli spesi da lui erano solo parte di una piccola cassa privata del magnate.

Curiosità[]

  • Il Maragià viene nominato nelle pagine finali del capitolo Il cuore dell'impero della Saga di Paperon de' Paperoni: in una scena ambientata nel 1930 Paperone apprende di aver superato in ricchezza il maragià del Verdestan, diventando così l'uomo più ricco del mondo.
  • Nella storia La prima invenzione di Archimede, di Don Rosa, si afferma che gli eventi di Paperino e il Maragià del Verdestan si sono svolti poco prima di Paperino e il ventino fatale, scritta sempre da Barks.
  • Nella storia Zio Paperone e la battaglia monumentale di Romano Scarpa uscita nel 1974, Paperone sfida Rockerduck a costruire il monumento più alto. Alla fine il multimiliardario sconfigge il suo avversario facendo scolpire a parte il suo cilindro e poggiandolo solo successivamente sulla sua statua cosicché superi quella di Rockerduck.
  • Nella storia Zio Paperone e l'ultima avventura di Francesco Artibani, uscita nel 2013, parte del piano di Paperone per sconfiggere l'alleanza di Rockerduck e Famedoro (riconquistando così il pieno possesso dei suoi averi e della Collina Ammazzamotori) prevede convincere Rockerduck a contattare il Maragià del Verdestan affinché questi con la sua ricchezza lo protegga dalle macchinazioni e dall'avidità di Famedoro. Nonostante il Maragià non appaia personalmente nella storia, Paperone e Filo Sganga riescono ad interpretare il suo Gran Visir ed il segretario di quest'ultimo, dimostrando che il Maragià del Verdestan è ancora un mecenate ricco, rispettabile e dotato di un forte potere economico (e quindi ha in qualche modo riconquistato la sua fortuna).

Ristampe[]

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