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"Ascoltate, o mori! A costo di sacrificare tutti i miei sudditi nella difesa della città, non mollerò i miei ducati!"
Papero Magno ai mori che invadono il suo regno

Papero Magno è un personaggio del mondo dei paperi, apparso in tre storie del cosiddetto ciclo paperingio (Paperin furioso[1], Paperino e il tesoro di Papero Magno e Paperino e Paperotta). È chiaramente ispirato a Paperon de' Paperoni e potrebbe essere un suo antenato, anche se la questione non viene chiarita.

Storia[]

Papero Magno è re di Francia[2] in un oscuro Medioevo feudale. Vive in una reggia fortificata isolata nella campagna, e dà udienza nella sala del trono, colma di monete d'oro: nelle stesse monete Papero Magno ha l'abitudine di nuotare, come il Paperone moderno. Ha ai suoi ordini un numero imprecisato di guardie e cavalieri (fra cui anche Paperino il Paladino), e si serve delle geniali invenzioni dell'alchimista Archimede.

Nelle vicende di Paperin furioso e di Paperino e il tesoro di Papero Magno il re ha un ruolo simile a quello di Carlo Magno, dovendo difendere il suo regno (ma a Papero Magno sta a cuore soprattutto la sua ricchezza personale) dall'invasione di mori simili ai Bassotti. Del tutto diversa la trama di Paperino e Paperotta, in cui Papero Magno deve difendersi dall'insistente corte della principessa Matilda e cercare di conquistare l'amata Paperotta (in questa storia riprende parodisticamente il ruolo di re Marco nella leggenda di Tristano e Isotta). Sarà però la fastidiosa Matilda ad avere la meglio.

Aspetto fisico e carattere[]

Papero Magno è praticamente il sosia di Paperon de' Paperoni (ha i suoi stessi occhiali a stringinaso, anacronistici nell'alto Medioevo)[3] ma se ne distingue per l'abbigliamento, adattato al periodo in cui vive: indossa una giacca nera, scarpe di foggia antica, un lunghissimo cappuccio floscio rosso e sopra di questo la corona regale.

In Paperin furioso e in Paperino e Paperotta - ma non in Paperino e il tesoro di Papero Magno - ha sempre con sé un curioso scettro il cui pomo raffigura una mano con l'indice teso (riferimento al realmente esistente scettro francese noto come "Mano di Giustizia ", con cui Carlo Magno viene effettivamente ritratto).

Ricorda molto il Paperone moderno anche nella sua illimitata avarizia e nel suo pessimo carattere (ha inoltre l'arroganza consentitagli dal suo ruolo di sovrano assoluto), ma non ha la lucida furbizia del multimiliardario moderno: anzi, quando non può contare sull'appoggio delle sue guardie, è spesso goffo e impacciato, tanto da risultare comico. Del tutto insolito per i personaggi ispirati a Paperone è anche il suo struggente innamoramento (arriva al punto di piangere per amore della bella Paperotta) nella terza storia in cui compare.

Curiosità[]

  • Il personaggio ha ricevuto nomi differenti nelle versioni francesi delle storie: è stato chiamato Picsou VI nella traduzione di Paperin furioso e Picsoumagne nella traduzione di Paperino e il tesoro di Papero Magno (Paperino e Paperotta è inedita in Francia).

Note[]

  1. In questa storia, la vicenda medievale è frutto dell'immaginazione di Paperino, in seguito a un incantesimo della strega Nocciola; è possibile comunque che i personaggi sognati siano realmente esistiti nel Medioevo dell'universo dei paperi.
  2. La Francia è espressamente citata in Paperin furioso; si può dedurre che si svolga nello stesso paese anche Paperino e Paperotta, dato che il reame di Paperotta, non troppo lontano dalla reggia, è localizzato in Bretagna. In Paperino e il tesoro di Papero Magno la capitale del suo regno si chiama Paperopoli, ma non si può trattare della metropoli americana moderna in quanto sicuramente situata in Europa.
  3. Questa circostanza si può spiegare con la presenza dell'alchimista Archimede, in grado di ideare invenzioni notevolmente in anticipo sui tempi (mezzi volanti, computer...) e quindi teoricamente anche di inventare degli occhiali per il suo re.
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