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  • L’ottava meraviglia del mondo
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"È quel che spero! Sarebbe l'unico furto di Fantomius che approverei!"
Il commissario Pinko rivolto a Carl Denquack, riferendosi a Gong

L'ottava meraviglia del mondo è il settimo capitolo della saga Le Strabilianti Imprese di Fantomius ladro gentiluomo, scritta e disegnata da Marco Gervasio.
La storia è stata pubblicata su Topolino 3037 e trae spunto dalla saga cinematografica di King Kong e in particolare dalla versione originale del 1933,[1] e dalla sua versione remake del 2005.

Trama[]

A Paperopoli viene divulgata la notizia che il cinico, eccentrico e poco affidabile regista Carl Denquack presenterà l'ottava meraviglia del mondo, un tesoro d'inestimabile valore rinvenuto durante la sua ultima spedizione all'Isola del Teschio.
Lord Quackett, accompagnato da Dolly e Copernico si reca a teatro per assistere alla presentazione, a cui partecipa tutta la crema di Paperopoli, compresi il Commissario Pinko e sua moglie Adelaide. Il regista stupisce tutto il teatro presentando uno scimmione dalla mole gigantesca di nome Gong, che lui è riuscito ad addomesticare. Tuttavia i flash fotografici dei giornalisti spaventano la bestia, che senza più controllo inizia a distruggere il teatro. Gong, colpito dalla bellezza Dolly, la rapisce e si arrampica sull'Empire Duck Building, il più alto grattacielo di Paperopoli.

Lord Quackett, dopo essersi calato nei panni del suo alter ego, si lancia in soccorso della sua compagna, proprio mentre l'aviazione militare paperopolese sta per attaccare il gorilla. Fantomius, portando in braccio Dolly, si lascia inseguire da Gong e giunge sino al porto di Paperopoli dove Copernico lo sta aspettando con il Fantomarino, un poderoso mezzo subacqueo. I tre protagonisti riportano Gong nel suo habitat naturale e anche il commissario Pinko approva il loro generoso gesto e dell'unico furto del ladro gentiluomo.

Analisi[]

Riferimenti artistici[]

La trama della storia si ispira al primo fortunato film di King Kong diretto da Schoedsack e Cooper nel 1933[1]. La sequenza del teatro e quella finale sulla cima grattacielo si rifanno fedelmente a tale pellicola. Nella storia di Gervasio compare anche la versione disneyana di Carl Denham, il produttore cinematografico protagonista del film, che si reca sull'Isola del Teschio per risollevare le proprie sorti finanziarie registrando dei documentari naturalistici.
Il celeberrimo film si conclude con la frase È stata la Bella che ha ucciso la Bestia, mentre Fantomius, riuscendo a salvare lo scimmione esclama: È stata la Bella che ha salvato la Bestia.[2]

Gervasio inserisce numerosissimi altri riferimenti del cinema e della letteratura.
A teatro il regista e Gong ballano il tip-tap ricalcando la famosissima scena di Frankestein Junior[3]. Inoltre Lord Quackett si trasforma in Fantomius nascondendosi in una cabina telefonica, emulando in questo modo Superman[1]. Il Fantomarino, il mezzo acquatico ideato da Copernico ricorda il Nautilus del Capitano Nemo, ideato da Jules Verne. Infine vi sono anche riferimenti a Spiderman e agli anime di Nagai.[3]

Riferimenti disneyani[]

L'ottava meraviglia del mondo2

Matilda e Ortensia de' Paperoni con il marito Quackmore Duck

Nella storia fanno un cameo le due sorelle di Paperone: Matilda e Ortensia de' Paperoni, quest'ultima accompagnata dal marito Quackmore Duck; Ortensia e Quackmore sono i genitori di Paperino. Inoltre il teatro dove Gong viene presentato al pubblico si chiama Teatro D.U.C.K., un esplicito riferimento alla dedica che Don Rosa inseriva in ogni sua storia nei confronti del suo maestro artistico Carl Barks.

Ristampe[]

Note[]

  1. 1,0 1,1 1,2 [1] Definitive Collection #2 pagg 6-9
  2. [2] King Kong (film 1933) - Wikipedia.it
  3. 3,0 3,1 [3] Riassunto della storia - Salimbeti.com


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12 febbraio 2014 Fantomius sulla neve

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