- Fanny Cervellodoca
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- "Ne hanno fatto di fracasso! E tutto per quel COLORE GIALLO!"
- ―Fanny Cervellodoca su Paperone, Amelia e i Bassotti in cerca delle oche d'oro
Fanny Cervellodoca (Fanny Featherbrain nella versione originale; Fanny Verpelledoca in altre traduzioni italiane), è un personaggio creato da Carl Barks per la storia Zio Paperone - "L'arcipelago dei piumati" (1963).
Storia[]
Fanny è una ragazza presumibilmente fra i venti e i trent'anni (ammesso che sia un po' più giovane di Paperino, potrebbe essere nata fra il 1920 e il 1930), ed è l'ultima discendente vivente di tale Lord Cervellodoca, che molti secoli prima degli avvenimenti narrati si trasferì nell'isola di Starnazzo, al largo del Cile. Da allora tutti i Cervellodoca si sono dedicati all'allevamento delle oche, numerosissime nell'isola. A quanto pare Fanny vive in completo isolamento con i palmipedi: solo periodicamente una nave approda sull'isola, acquista da lei oche e uova, e probabilmente la rifornisce di oggetti di uso quotidiano.
Una delle rarissime visite all'isola di Starnazzo è effettuata da Paperon de' Paperoni, che, avendo intuito a ragione che alcune oche dell'isola sono costituite in gran parte d'oro, intende approfittare della situazione. Resosi conto che la ragazza non attribuisce nessun valore all'oro ed è anche piuttosto disinteressata al denaro, un Paperone particolarmente cinico attua, più che una truffa, una sorta di circonvenzione di incapace, offrendole appena cinque dollari per le oche che gli interessano, nonché per un grosso quantitativo di uova e piume sempre costituite del prezioso metallo.
In seguito i paperi sembrano sconfitti dall'arrivo di Amelia e dei Bassotti, coalizzati per sottrarre il prezioso carico a Paperone: ma sarà proprio la giovane Cervellodoca a fermarli, dato che ha una tale dimestichezza con le oche da poterle indurre a bloccare la nave dei lestofanti. Prima che questo avvenga, però, Qui, Quo, Qua hanno inteso ricompensare la ragazza dalla truffa subita poco prima da Paperone, costringendo il ricco zio a pagarle un milione di dollari per un enorme quantitativo di piume comuni.
Alla fine della storia Fanny ritorna alla vita di sempre con le sue oche, ma non può fare a meno di chiedersi perché gli estranei abbiano scatenato un putiferio per gli animali d'oro: in fondo, le loro piume sono troppo rigide per farne cuscini e le loro uova sono immangiabili.
Aspetto fisico[]
Fanny Cervellodoca è una ragazza probabilmente appartenente alla specie umana (il naso in realtà potrebbe sembrare canino, però ha cinque dita per mano e non porta guanti, al contrario dei cani antropomorfi in genere), alta, snella e piuttosto graziosa, con grandissimi occhi azzurri e capelli ricci, biondi o castani a seconda delle colorazioni.
Il suo abbigliamento, lezioso e antiquato, ricorda non tanto quello delle pastorelle reali quanto la versione artificiosa che ne diedero le classi aristocratiche europee nel secolo XVIII: indossa un corsetto con ampia gonna, un cappello legato con un grosso fiocco e porta con sé un bastone con manico ricurvo, considerato un accessorio tipico del costume da pastorella settecentesca.
Analisi del personaggio[]
Fanny Cervellodoca ha un carattere mite e tranquillo, e soprattutto all'inizio appare come una totale sprovveduta: non esita a cedere a Paperone una grossa quantità d'oro per pochi dollari, e per tutta la durata della storia sembra non rendersi conto di essere stata truffata. In realtà, le sue considerazioni finali lasciano pensare che sia molto meno ingenua di quanto appare: l'oro non le interessa in quanto non ha nessuna applicazione pratica, e non capisce perché affannarsi tanto ad accumularlo quando si può vivere in armonia con sé stessi e con la natura, ricercando solo ciò di cui si ha realmente bisogno per la vita quotidiana, come le uova da mangiare o i cuscini su cui dormire. Barks sembra suggerire tramite questa semplice figura che la vera mancanza di intelligenza si potrebbe considerare la corsa al guadagno, attuata sia da personaggi "onesti" come Paperone, sia da malfattori come Amelia o i Bassotti.
Il nome[]
Il cognome originale Featherbrain (letteralmente "cervello di piume") sembra alludere non solo all'attività di allevatrice di oche della ragazza, quanto a una sua almeno apparente scarsa intelligenza. Lo stesso effetto è riprodotto nella versione italiana più antica Cervellodoca, mentre più recentemente, forse per evitare un'espressione francamente offensiva, si è tradotto con la forma meno trasparente Verpelledoca.
Rimane abbastanza curioso che sia stato usato il nome Fanny, che nei paesi anglosassoni già all'epoca in cui fu scritta la storia aveva assunto il significato volgare che mantiene tuttora.