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"Così nacque il nostro eroe e prese il nome KID dal grido di uno struzzo famelico che aveva fatto indigestione di bollette. Questo spiega il motivo per cui egli ebbe in retaggio un carattere pungente e muscoli di ferro; ma purtroppo ebbe anche sempre fame e sempre si trovò in bolletta."
Il narratore

El Kid Pampeador è una storia del 1959, parodia del poema medievale spagnolo El cantar de mio Cid, scritta da Guido Martina e disegnata da Luciano Bottaro.

Trama[]

Prima puntata[]

In una hacienda dell’Argentina, il proprietario (Gambadilegno) decapita un suo papero, Don Pepè Oco dell’Orinoco[1], che lo ha morso e lo ha beccato sul naso, La compagna di don Pepè è costretta a fuggire, abbandonando il suo uovo, che viene covato da una femmina di struzzo. L’anatroccolo nato in circostanze così avventurose prende il nome di Kid, da un’esclamazione dello struzzo nutrice.

Ritroviamo il Kid (Paperino) ormai adulto. Licenziato dalla bottega di tosacani in cui lavorava, a causa della mano troppo pesante, il nostro eroe parte alla ventura nella pampa, col solo patrimonio di tredici pesos. A un incrocio, incappa nel carrozzone di due comici ambulanti, Volpone Caballero e Gaucio Gatto (il Gatto e la Volpe di Pinocchio). Volpone prima induce il Kid a scommettere i suoi tredici pesos che gli asini non possono volare, e poi gli mostra, nel suo carrozzone l’asinello alato Tapioca (Burrito dal film I tre caballeros)[2]. Ciononostante, il Kid rifiuta di pagare la somma pattuita e ne segue un duello fra lui e Volpone. Una pistolettata sparata da Volpone trancia la corda che teneva legato Tapioca, e il Kid può quindi scappare volando in groppa all’asinello.

I due fuggitivi trovano rifugia in una grotta sulle Ande. Quella notte, il Kid sogna lo spirito protettore degli animali (il Monte Aconquaga personalizzato, dal film Saludos, amigos). La divinità gli predice che, come ricompensa per il bene fatto a Tapioca, incontrerà una montagna d’oro, che farà la sua fortuna.

Il giorno dopo, volando intorno all’Aconquaga, i due compagni vedono un piccolo aereo precipitare, dopo aver consumato tutta la benzina per sfuggire a una tempesta. Il Kid salva il pilota e scopre che si tratta del miliardario Paperon de' Paperoni, soprannominato “la montagna d’oro” per le sue ricchezze; seguendo le indicazioni del sogno, si mette quindi al suo servizio.

Il miliardario spiega che, per mettere al sicuro il suo oro dalla malavita internazionale, ha deciso di trasferirlo dagli Stati Uniti in Sudamerica, sotto l'apparenza un carico di fagioli in scatola. Il tesoro ora è su una nave nel porto di Pocahontas, in attesa di essere trasferito nella tenuta di Rio Caffè. I due paperi, mentre iniziano il viaggio per Pocahontas, cadono nell'agguato di due membri dell’Anonima Rapinatori (i Bassotti, qui con un abbigliamento tipicamente sudamericano).

Seconda puntata[]

31

I due prigionieri sono portati nell’accampamento dei Bassotti e minacciati di tortura; sono però salvati dall’arrivo di Tapioca, che li libera rosicchiando le loro corde e sconfigge a suon di calci i due banditi.

Intanto, a Pocahontas, sulla nave Furbizia, Paperone è atteso dai suoi nipotini (Qui, Quo e Qua) e dal suo uomo di fiducia (Pippo). Il bastimento è sorvegliato dal Gatto e dalla Volpe, riconvertitisi in spie dell’Anonima Rapinatori. Mentre Qui, Quo e Qua si divertono al carnevale cittadino, i due lestofanti scoprono che la nave è in realtà carica d’oro e, sfruttando l’ingenuità di Pippo, se ne impadroniscono momentaneamente. La razzia è però sventata dal sopraggiungere dei nipotini armati di fionde.

Di lì a poco, sulla nave arriva il Kid, in groppa a Tapioca, con le istruzioni di Paperone: noleggiare quattro camion e portare via terra i “fagioli” a Rio Caffè. Il piano è però udito dalla Volpe, che si affretta a riferirlo ai Bassotti. I banditi, ottenute le informazioni, si sbarazzano dell’infida spia buttandola in mare.

Il giorno dopo, parte la carovana dei camion, guidati da Pippo e Qui, Quo e Qua, e scortati dal Kid (ribattezzato “zio Paperino” dai nipotini). Alla gola dello Stambecco, il Kid, partito in avanscoperta, è preso in mezzo fra due bande di Bassotti a cavallo di struzzi, ma riesce a sfuggire grazie alle ali di Tapioca, mentre le due bande si scontrano fra di loro. L’episodio crea al Kid una fama di invincibilità, più per fortuna che per merito.

Il carico può così raggiungere Rio Caffè ed essere messo al sicuro da Paperone. Subito dopo, però, la tenuta è posta sotto assedio da don Fernando de Leon, il capo dell’Anonima rapinatori.Il criminale lancia i suoi uomini all’assalto, ma è sufficiente la vista del Kid per mettere in fuga lui e i suoi uomini. Si tratta, in realtà, di un gigantesco pupazzo gonfiabile, costruito dai tre nipotini, mentre il vero Kid è svenuto per la paura. Ciononostante, Paperone mantiene alla lettera la sua promessa di far nuotare il Kid nell’oro: gli concede un bagno nella sua piscina di monete.

Analisi[]

Si tratta di una parodia atipica, in quanto all'inizio sembra mettere in scena personaggi originali (El Kid Pampeador, l'asinello volante e parlante Tapioca, e altri) in un'ambientazione inconsueta (la cordigliera delle Ande in un'epoca storica indeterminata), ma poi si riallaccia a situazioni tipiche del "presente" del mondo dei paperi, con la presenza di personaggi notissimi come Qui, Quo, Qua e Paperon de' Paperoni. La trama, al contrario di quel che farebbero pensare il titolo e la didascalia introduttiva, non ha quasi nessun rapporto con Il cantare del mio Cid  L’unico punto di contatto è il finale, che allude alla leggenda secondo cui il Cid vinse l’ultima battaglia da morto; bastò, infatti, la vista del suo cadavere, legato alla sella del cavallo Babieca, per mettere in fuga i Mori.

Rispetto ad altre parodie di Martina, la storia appare meno cinica e pessimista, grazie al delicato rapporto di amicizia fra il Kid e Tapioca e al finale più o meno lieto. Non mancano però i tocchi di violenza tipici dell’autore e che oggi sarebbero inimmaginabili: la decapitazione di don Pepè, mostrata esplicitamente, la tortura coi tizzoni ardenti preparata per Paperone e per il Kid, l'eliminazione a sangue freddo della Volpe da parte dei Bassotti.

Pubblicazioni in Italia[]

  • 64
    Topolino (libretto) 219-220 (1959)
  • I Classici di Walt Disney (prima serie) - I Classici di Paperino 11 (1963)
  • I Classici di Walt Disney (seconda serie) - I Classici di Paperino 17 (1978)
  • Capolavori Disney 3 - Le grandi storie di Luciano Bottaro 1959 (1992)
  • Le grandi parodie (Disney) 10 - El Kid Pampeador (1993)
  • Le grandi parodie (rilegate) 5 - Guerra e pace - El Kid Pampeador (1994)
  • I Maestri Disney 26 - Luciano Bottaro (2003)
  • I Classici della Letteratura 4 - Paperino Don Chisciotte (2006)
  • I Classici della Letteratura (2a edizione) 19 - Paperino Don Chisciotte (2013)
  • I Grandi Classici Disney 340 (2015)

Note[]

  1. Stranamente, i genitori del Kid, a differenza del figlio, sono uccelli non antropomorfi e non dotati di parola.
  2. L’animale è così chiamato dalle radici di tapioca che sono il suo cibo preferito e per assonanza con Babieca, il cavallo del Cid.
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